Fino a poco tempo la vascolarizzazione dei tumori maligni è stato considerata il
risultato di crescita capillare diretta. Tuttavia, in tempi recenti sono stati fatti progressi nella identificazione dei processi coinvolti nel rimodellamento vascolare, quali il mimetismo vasculogenico (per dettagli leggi il riferimento 1).
Il mimetismo vasculogenico e’ stato inizialmente descritto dalla capacita’ delle cellule del melanoma aggressivo di esprimere un fenotipo endoteliale, e di formare una rete vascolare in culture tridimensionali, “imitando” il modello della reti vascolari embrioniche e di riepigolare i modelli di reti vascolari osservate in pazienti affetti da tumori aggressivi, associati a prognosi infausta.
Mimetismo vasculogenic e cellule staminali cancerose
Recentemente l’ipotesi delle Cellule Staminali Cancerose (CSC) propone che una rara frazione di cellule con proprieta’ staminali gestiscano esclusivamente cloni neoplastici [3].
Come le normali cellule staminali, queste rare CSC possiedono ampie capacita’di proliferazione e di potenziale auto-rinnovamento, proprieta’ necessarie per creare un nuovo tumore, e di generare a valle una gerarchia di cellule fenotipicamente diverse, e che, successivamente, hanno queste proprietà in misura più limitata. D’altra parte, come le cellule staminali normali, le CSC dovrebbero esibire la capacità di subire un’ ampia gamma di eventi di differenziazione. Considerando che il melanoma è una delle forme di cancro della pelle più aggressive e che è molto resistente alla terapia convenzionale, la biologia molecolare delle CSC apre nuove interessanti prospettive dal punto di vista farmacologico [4].
Le CSC del melanoma, come come tutte le altre CSC, possono transdifferenziarsi in fenotipi diversi, con espressioni neurogeniche, angiogeniche, vascolari ed anche linfatiche [5] che sono in grado di organizzare una rete pseudovascolare in un test fisiologico come l’anello aortico [6].
Conclusione
Le prove eseguite sulle CSC aprono nuove prospettive per il trattamento dei tumori. In particolare, l’espressione di fattori pro-angiogenici / linfatici delle cellule del melanoma potrebbe conferire capacità transdifferentiative supplementari e un fenotipo più aggressivo. Pertanto, l’ uso di farmaci anti-angiogenici in combinazione con farmaci diretti verso target specifici delle CSC, apre, a mio avviso, nuove prospettive terapeutiche interessanti.
A questo scopo, molti sforzi devono da fare per una migliore comprensione della biologia delle CSC e per individuare obiettivi specifici di questa sottopopolazione. AQP1 potrebbe essere uno di questi.
Riferimenti bibliografici
1. Floriana Facchetti, Elena Monzani, Caterina A.M. La Porta Recent Patent on
Anticancer-Drug Discovery, 2, 73-78, 2007
2. Maniotis, A. J., Folberg, R., Hess, A., Seftor, E. A., Gardner, L. M., Pe’er, J., et al.
(1999). The American journal of pathology, 155, 739—752.
3. La Porta, C Stem Cell Reviews and Rep., 5:61—65, 2009
4. La Porta C.A.M. Current Cancer Drug Targets, 9,391-397, 2009
5. Monzani, E., Facchetti, F., Galmozzi, E., Corsini, E., Benetti, A., Cavazzin, C., Gritti,
A., Piccinini, A., Porro, D., Santinami, M., Invernici G., Parati, E., Alessandri, G. La
Porta, C.A.M Eur J Cancer 43, 935-946, 2007
Caterina AM La Porta
Laboratorio di Oncologia Molecolare, Dipartimento di Scienza Biomolecolare e biotecnologia,
Università degli Studi di Milano, 20133, Italia
E-mail: caterina.laporta@unimi.it
www.oncolab.unimi.it