Nei Tessuti umani esistono apprezzabili differenze di elasticità o di consistenza tra tessuti sani e patologici.
Infatti alcune patologie dei tessuti come ad esempio i tumori causano alterazioni nella struttura molle che si traduce appunto in un aumento della sua consistenza e in una consensuale riduzione della sua mobilità o elasticità .
Sulla base di questa fondamentale acquisizione nasce l’idea di valutare l’elasticità dei tessuti in vivo sfruttando le potenzialità offerta dalle onde ultrasonore,quindi dall’indagine ecografica, almeno per quegli organi o ghiandole più superficiali che in modo agevole potevano trovare una applicazione clinica da tale metodologia di studio.
Nasce cosi la Elastosonografia che viene introdotta per la prima volta nel 1991 e che successivamente, nel 1997, viene applicata per lo studio della mammella.
Le sue applicazioni cliniche sono particolarmente indicate oltre che per lo studio della mammella anche per lo studio della tiroide.
Nel 2001 Hiltawsky arriva a proporre la Elastosonografia come esame da affiancare all’indagine ecografica tradizionale della mammella.
La metodica analizza la modificazione degli impulsi di RF provenienti da una struttura prima e dopo compressioni manuali (freehand elastography).
Si ottiene così l’Elastogramma sotto forma di una maschera che si sovrappone a quella in B-mode.
Tale maschera trasparente ha una variabilità di colori che vanno dal Rosso al Verde e al Blù che rappresentano le aree di tessuto scansionato a diversa elasticità (Rosso=Soffice;Verde=Intermedio;Blù=Anelastico).
Naturalmente vanno conosciute tutte quelle condizioni che possono alterare e falsare l’Elastosonogramma (Calcificazioni,Fenomeni necrotici —colliquativi intranodulari etc) e dare falsi positivi o falsi negativi.
La durata dell’esame è di pochi minuti,generalmente essa è una valutazione finale che l’ecografista effettua al termine di una indagine ecografica tradizionale che abbia eventualmente messo in evidenza aree nodulari sospette.
Per le valutazioni cliniche sono state elaborate sia per la mammella che per la tiroide dei Gradi o Patterns elastosonografici con elasticità decrescente.
In particolare per la Mammella ,sia la classificazione di Ueno che quella Italiana,riconoscono 5 Gradi o Score mentre per la Tiroide si riconoscono 4 Gradi..
Le correlazioni anatomo-patologiche delle lesioni con i dati Elastosonografici sembrano indicare una buona concordanza.
In particolare per la Mammella essa rappresenta un significativo avanzamento soprattutto per le piccole lesioni dubbie (circa 5-10 mm) poiché né permette meglio la caratterizzazione e riduce il numero di pazienti che debbono proseguire l’iter diagnostico con metodiche più invasive e traumatiche(agoaspirato,agobiopsia,biopsia chirurgica).
Da menzionare infine anche l’apporto che in senologia ha l’elastografia, insieme all’indagine ecografica, ai fini della differenziazione tra lesioni benigne e maligne associate a microcalcificazioni evidenziate all’indagine mammografia ,come documentato in letteratura.
Anche per la tiroide il pattern elastosonografico alto (3-4) è significativamente associato alla malignità del nodulo.
L’indagine Sonoelastografica tuttavia allo stato attuale non può e non deve prescindere dagli attuali protocolli di indagine consolidati ,così come i suoi dati devono essere sempre correlati con quelli rilevati dall’indagine ecografica tradizionale ,color e power-doppler nonché ,in alcuni centri, con indagine ecocontrastografica
Essa tuttavia ci aiuta con la sua estrema facilità di esecuzione quando di fronte ad una lesione,soprattutto piccola,si deve decidere sé proseguire o meno l’iter diagnostico.
L’applicazione nell’Imaging diagnostico della sonoelastografia ha altresì conosciuto negli ultimi due-tre anni un ulteriore sviluppo ,come già sopra accennato, avendo essa dimostrato una proficua utilità clinica in diverse condizioni patologiche.
Tra queste quella che certamente sta suscitando un particolare interesse,alquanto evidente anche in letteratura ,è l’applicazione della elastografia per lo studio della Fibrosi Epatica (Fibroscan).
Infatti il razionale è anche qui basato sul fatto che l’organo fibrotico è più duro di uno normale.
La possibilità di valutare quantitivamente il grado di fibrosi epatica ha una indubbia rilevanza sia ai fini di una diagnosi precoce di cirrosi sia per la valutazione di progressione di malattia e dell’efficacia terapeutica.
La metodica si è rivelata infatti più sensibile sia rispetto alla clinica che agli aspetti ecografici classici.
Essa si pone così come metodica non invasiva e ripetibile per avere informazioni che prima solo la biopsia epatica poteva fornire.
Resta da sottolineare comunque che sono necessari altri studi multicentrici per valutare con maggiore confidenza l’accuratezza dell’elastografia nelle fibrosi epatiche a varia eziologia e soprattutto per individuare i valori di riferimento per ciascun gruppo eziologico.
Si documenta altresì anche l’utilizzo della sonoelastografia, sempre in ambito epatologico ,per la diagnosi non invasiva del piccolo epatocarcinoma in fegato cirrotico ove la colorazione blu’ all’indagine e l’aspetto ipervascolare (ECO/TAC con mdc )rappresentano predittori indipendenti per l’ HCC.
Anche in fase intra operatoria è documentato in letteratura un suo proficuo utilizzo per il riconoscimento di piccole lesioni epatiche non palpabili .
In ambito gastroenterologico ed in particolare nello studio del primo tratto digerente la sonoelastografia ha trovato una interessante applicazione per l’Imaging di tale distretto poichè associando la metodica elastografica alla sonda endoscopica si realizza una innovativa possibilità di valutazione della elasticità del tessuto intestinale ai fini di una diagnosi differenziale tra processi infiammatori e neoplastici.
Si documenta altresì che l’elastografia associata alla ecografia endoscopica ha rappresentato un maggiore avanzamento nella diagnosi e stadiazione di patologie maligne gastrointestinali in particolare nel carcinoma pancreatico.
Infine in letteratura è anche citato un suo utilizzo in associazione con l’esame ecografico tradizionale ai fini di una migliore diagnosi e stadiazione del grado di severità nell’Appendicite Acuta.
Dallo studio sonoelastografico oggi non sono esclusi anche altri organi oltre quelli sopra descritti in particolare degni di menzione sono la prostata, il cuore,l’occhio,la cute,i tendini e persino l’encefalo.
In futuro la sonoelastografia potrebbe infine essere sfruttata in ambito oncologico per le sue capacità di valutare le variazione delle proprietà elastiche dei tessuti in corso di trattamento chemio-radioterapico.
Bibliografia
1-Freehand ultrasound elastgraphy of breast lesions:clinical results
Hiltawsky KM,Kruger M, Starke C, Heuser L,Ermet H,Jensen A.
Ultasound Med.Biol.2001 Nov;27(11):1461-9.
2-Clinical application of elastography in mammary gland disease.
Itoh A,Ueno E,Touno E,et al.
Institute of Clinical Medicine,University of Tsukuba Japan 2003.
3-Clinical application of US elastography in the diagnosis of breastdisease.
Ueno E,Iboraki P.
ECR 5-9 March,Vienna,Austria 2004
4-Elastosonografia nella caratterizzazione delle lesioni nodulari della mammella:esperienza preliminare.
Giuseppetti GM,Martegani A,Di Cioccio B,Baldassarre S.
La Radilogia Medica 110:69-76 2005 Ed.Minerva Medica Torino.
5-Comparison of ultrasound elastography,mammography,and sonography in the diagnosis of solid breast lesions.
Zhi H,Luo BM,Feng X,Wen YL,Yang HY.
J Ultrasoun Med. 2007 Jun;26(6):807-15.
6-Real-time elastography for detecting prostat cancer:preliminary experience.
Pallwein L,Mitterberger M, Struve P,Pinggera G,Horninger W,Bartsch G,Aigner F,Lorenz A,Pedross F,Frauscher F.
BJU Int.2007 Jul;100(1):42-6.
7-Elastography:new developments in ultrasound for predicting malignancy in thyroid nodules.
Rago T, Santini F,Scutari M,Pinchera A,Vitti P.
J Clin. Endocrinol. Metab.2007 Aug;92(8):2917-22.
8-Improving B mode ultrasound evaluation of breast lesions with real-time ultrasound elastography–a clincal approach.
Tan SM,Teh Hs,Mancer JF,Poh WT
Breast 2008 Jun;17(3):252-7
9-Real-time ultrasound elstography:its potential role in assessment of breast lesions.
Zhu QL,Jang JB,Liu H,Sun Q,,Dai W,Chen X
Ultrasound Med Biol.2008 Aug;34(8):1232-8
10-Contribution of sonoelastography to the characterization of breast lesions
Vanhoutte A,Fellah L,Galant C,d’Hoore W,Berlière M,Leconte I.
IBR-BTR 2008 Sep-Oct;91(5):187-94.
11-Prostate cancer diagnosis:Value of real-time elastography.
Pallwein L,Aigner F,Faschingbauer R,Pallwein E,Pinggera G,Bartsch G,Schaefer G,Struve P,Frauscher F.
Abdom Imaging 2008 Nov-Dec;33(6):729-35.
12-Evaluation of prostate cancer detection with ultrasound real-time elastography:a comparison with step section pathological nalysis after radical prostatectomy.
Salomon G,Kollerman J, thederan I,ChunFK,Budaus L, Schlomm T,Isbarn H,Heinzer H, Huland H,Graefen M.
Eur Urol 2008 Dec(6):1354-62
13-Real-time sonoelastography-a new application in the field of liver disease.
Gheorghe L.,Iacob S.,Gheorghe C.
J Gastrointestin Liver Dis. 2008 Dec;17(4):469-74.
14-Differential diagnosis of benign and malignant thyroid nodules at elastosonography.
Rubaltelli L,Corradin S,Dorigo A,Stabilito M,Tregnaghi A,Borsato S,Stramare R.
Ultrashall Med.2009 Apr;30(2):175-9
15-Ultrasonographic elastography in alimentary tract lesions diagnostics
Dyrla P.,Wojtuni S.,Gil J.,Jalocha L.,Krzysztof K.,Blaszak A.,Wojtkowiak M.
Pol Merkur Lekarski 2009 May;2626(155):536-8.
16-Real-time sonoelastography of lateral epicondylitis:comparison of findings between patients and healthy volunteers.
De Zordo T.,Lill SR.,Fink C., Feuchtner GM., Jaschke W., Bellmann-Weiler R.,Klauser AS.
AJR Am J Roentgenol.2009 Jul;193(1):180-5.
17-Real-time ultrasound elastography in the differential diagnosis of benign and malignant thyroid nodules.
Hong Y,Liu X ,Li Z,Zhang X,Chen M,Luo Z.
J Ultrasound Med 2009 Jul;28(7):861-7
18-Real-time US elastography in the differentiation of suspicious microcalcifications on mammography.
Cho N., Moon WK.,Park JS.
Eur.Radiol.2009 Jul;19(7):1621-8.Epub 2009 Feb 18.
19-Endoscopic ultrasonography elastography in gastroenterology.
Rustemovic N., Opacic M,Cukovic-Cavka S.
Acta Med Croatica.2009 Dec;63 Suppl 3:49-50.
20-Real-time elastography-a non invasive diagnostic method of small hepatocellular carcinoma in cirrhosis.
Gheorghe L.,Iacob S.,Iacob R,Dumbrava M.,Becheanu G.,Herlea V., Gheorghe C.,Lupescu I., Popescu I.
J Gastrointestin Liver Dis.2009 Dec.;18(4) :439-46.
21-Real-time ultrasound elastographic imaging of ocular and periocular tissues :a feasibility study.
Detorakis ET.,Drakonaki EE., Tsilimbaris MK., Pallikaris IG.,Giarmentis S.
Ophthalmic Surg Lasers Imaging.2010 Jan-Feb;41(1):135-41.
22-Real-time sono-elastography in the diagnosis of diffuse liver disease.
Gheonea DI., Saftoiu A., Ciurea T., Gorunescu F., Iordache S., Popescu GL., Belciug S., Gorunescu M.,Sandulescu L.
World Gastroenterol. 2010 Apr 14;16(14):1720-626
23-Real-time elastography in acute appendicitis.
Kapoor A.,Kapoor A., Mahajan G.
J Ultrasound Med.2010 Jun;29(6):871-7.
24-Ultrasound elastography assessment of skin involvement in systemic sclerosis:lights and shadows.
Iagnocco A.,Kaloudi O., Perella C.,Bandinelli F.,Riccieri V., Vasile M., Porta f., Varesini G.,Matucci-Cerinic M.
J Rheumatol.2019 Aug 1;37(8):1688-91.Epub 2010 Jun 15
25-Real-time sonoelastography:findings in patients with symptomatic achilles tendons and comparison to healthy volunteers.
De Zordo T., Chhem R., Smekal V., Feuchtner G.,Reindl M.,Fink C.,Faschingbauer R.,Jaschke W., Klauser AS.
Ultraschall Med.2010 Aug;31(4):394-400.Epub 2009 Nov 27
26-Transient elastography for the dignosis of liver fibrosis.
De Ledinghen V., Vergniol J.
Expert Rev Med Devices.2010 Nov;7(6):811-23.
27-Intra-operative freehand real-time elastography for small focal liver lesions:”visual palpation” for non-palpable tumors.
Inoue Y., Takahashi M., Arita J., Aoki T., Hasegawa K., Beck Y., Makuuchi M., Kokudo N.
Surgery.2010 Nov;148(5):1000-11.Epub 2010 Apr 2.
Dott. Eugenio Leone Faiola, Dirigente Medico Radiologo POC Terracina ASL LT
Servizio di Radiologia Direttire.dott.E.Monti
Dott.Andrea Stagnitti, Istituto di Radiologia Policlinico Umberto I Università “La Sapienza”Roma,
Dott. Alessandra Marini, Istituto di Radiologia Policlinico Umberto I Università “La Sapienza”Roma,
Dott. Monica Pecchia, Chirurgia Gen. Universitaria Università “La Sapienza” di Roma – Polo Pontino
Iossa Anna Maria, Inf.Prof. POC.Fondi ASL LT
Dott.Andrea Stagnitti,