E’ da tempo noto che molti vegetali presenti nella dieta mediterranea possono avere un effetto benefico sulla nostra salute. Il riconoscimento dell’importanza degli alimenti per il nostro benessere ha portato alla nascita di una nuova disciplina scientifica: la nutraceutica, che ha per scopo lo studio delle proprietà combinate nutritive e farmaceutiche degli alimenti.
La Human Health Foundation Onlus (HHF www.hhfonlus.org), Fondazione per la Salute, promuove un ampio progetto di ricerca sugli effetti dell’alimentazione sulla salute, ed in particolare, su come la dieta quotidiana possa influenzare il processo di cancerogenesi.
Uno studio recentemente promosso dalla fondazione di Spoleto e condotto da Umberto Galderisi, Professore Associato presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università di Napoli e professore aggiunto allo Sbarro Institute di Philadelphia, USA, ha già evidenziato le qualità dei vegetali di tipo brassica, in particolare dei broccoli.
“La nostra ricerca” — spiega Galderisi — “ha dimostrato che il sulforafano, una molecola biologicamente attiva presente nei broccoli, può regolare alcuni aspetti della vita delle cellule staminali mesenchimali, che sono presenti nel midollo delle nostre ossa. In dettaglio, a basse concentrazioni il sulforafano previene la morte e l’invecchiamento delle cellule staminali, mentre ad alte concentrazioni è tossico e provoca la morte cellulare. Il nostro studio perciò suggerisce che il consumo di broccoli può essere utile a rallentare i processi di invecchiamento del nostro organismo preservando la “vitalità ” delle cellule staminali, purché in quantità ben bilanciate”.
Gli effetti osservati sulle staminali sono di grande importanza, in quanto le staminali sono cellule capaci di riparare gli organi del nostro corpo sostituendo le cellule danneggiate o morte. E’ pertanto importante preservare un corretto funzionamento delle staminali per rallentare i processi di invecchiamento del nostro organismo.
“Le staminali” — sottolinea il ricercatore — “possono tuttavia rappresentare anche una minaccia per la nostra vita: esse possono infatti trasformarsi in cellule tumorali che portano all’insorgenza del cancro. E’ quindi rilevante avere a disposizione una molecola quale il sulforafano, che a basse concentrazioni aiuta le staminali, mentre ad alte dosi ne provoca la morte”.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista internazionale AGE (American Aging Association).
Pierpaolo Basso