L’Ecografia in Emergenza-Urgenza è da considerarsi modernamente disciplina a sé stante e le sue caratteristiche sono state chiaramente definite dalle più prestigiose Società scientifiche a livello internazionale. Tale metodica di Imaging garantisce un immediato contributo in numerose condizioni post-traumatiche ad integrazione della valutazione clinica iniziale del paziente. Essa trova infatti un posto rilevante nella cosiddetta Golden Hour tanto da collocarsi, oggi, subito dopo le cosiddette abilità primarie. Essa è una metodica focalizzata alla ricerca di determinati reperti per offrire risposte mirate a quesiti specifici che possono emergere durante la valutazione iniziale del paziente (Primary Survey). Tutto ciò è frutto di studi e di applicazioni cliniche codificate che nella metà degli ’90 Grace Rozycki ed altri hanno iniziato a definire ed ad applicare nell’ambito dell’emergenza Nordamericana venendo a costituire così la FAST, acronimo che sta per Focused Assessment with Sonogram for Trauma. La FAST da allora ha trovato la sua progressiva ed inarrestabile affermazione nell’ambito dell’Emergenza sia Nordamericana che successivamente Europea fino a diventare metodica standard nella valutazione “point-of-care” del politrauma ovvero quella valutazione eseguita nel punto di cura e gestione del trauma (dalla scena dell’incidente sino alla shock room o la sala operatoria). Lo scopo principale, sé non esclusivo della FAST, è di identificare un’emorragia interna in un paziente politraumatizzato da avviare immediatamente al tavolo operatorio se emodinamicamente instabile oppure di candidare il paziente ad approfondimenti diagnostici di secondo livello se la stabilità dei parametri vitali lo consentono. La raccolta liquida in peritoneo documentabile dalla metodica ecografia è variabile e può oscillare da 50-100 ml fino a 500-600ml.  Essa generalmente viene visualizzata nei recessi più declivi dello spazio peritoneale (spazio del Morison, sede perisplenica e spleno-renale, scavo del Douglas). La FAST come indagine semplificata e codificata nello studio dell’addome esplora specificatamente tali recessi peritoneali e può altresì valutare anche la presenza di eventuale liquido pleurico, nei seni costo-frenici laterali, nonché fluido pericardico. E’ una indagine rapida, da eseguirsi in pochi minuti (3-5 minuti), spesso contemporaneamente ad altre procedure o pratiche resuscitative. Essa è di facile apprendimento da parte di diversi operatori sanitari grazie ad una semeiotica semplificata poiché il fluido endoperitoneale all’ecografia si riconosce generalmente come falda anecogena. La FAST si concretizza fondamentalmente in quattro scansioni ecografiche a livello dell’addome: 1) Sottocostale (ricerca di versamento pericardio e valutazione anche di contrattilità cardiaca); 2) Quadrante addominale sup.Dx (ricerca di liquido nella tasca di Morison, sovraepatica e seno costo-frenico dx); 3) Quadrante addominale sup.sin. (ricerca di liquido in perisplenica e seno costo-frenico sin.); 4) Pelvi(ricerca di fluido nel Douglas). Il protocollo FAST originariamente nato e codificato per il riconoscimento dell’emoperitoneo ed emopericardio recentemente si è poi ulteriormente esteso a un numero consistente di altre applicazioni cliniche mirate, sempre rapidamente eseguibili, ad alto impatto diagnostico e terapeutico. Si è quindi aggiunta la E-FAST(Extended FAST) per il riconoscimento ecografico del Pneumotorace e successivamente, molto più recentemente, la FAST ABCDE (Airways, Breathing, Circulation, Disability, Exposure). Tale ultima evoluzione di approccio metodologico ecografico fa sì che la metodica supporti i molti quesiti clinici che possono nascere durante la valutazione nella scala di priorità assoluta che si segue nell’approccio al paziente traumatizzato. In particolare, e a titolo di esempio, l’indagine ecografia può valutare la corretta intubazione endotracheale, la performance respiratoria e cardiaca, la eventuale distensione della guaina del nervo ottico con scansione transpalpebrale quale espressione di deficit neurologico centrale,etc. In relazione a quanto brevemente descritto La FAST, sia nella sua versione tradizionale che come protocollo esteso, può quindi modernamente inserirsi a pieno titolo nella storia evolutiva e gestionale del politrauma dal momento del primo soccorso sul luogo dell’incidente a tutte le fasi successive della Golden Hour sia in ambito extra che intra ospedaliero. Â
Bibliografia
Rozycki GS,Ochsner MG,Schmidt JA,Frankel HL,Davis TP,Wang et altri: A Prospective study of surgeon performed ultrasound as the primary adjuvant modality for injured patient assessement. J.Trauma 1995;39(3):492-8 [Discussion:498-500] 2)Rozycki G,Shackford S: Ultrasound,what every trauma surgeon should know. J.Trauma 1996;40:1-4. 3)FAST Consensus Conference Committee:Scalea TM, Rodriguez AL,Chiu WC,Brenneman FD,Fallon WF,Kato K,MC Kenney MG,Nervich ML,Ochsner MG,Yoshhi H: Focused Assessment with sonography for trauma(FAST): Results from an international consensus conference. J. Trauma 1999,46:466-472 4)American College of Emergency Phisicians ACEP Emergency Ultrasound Guidelines-2001 Ann. Emerg. Med. 2001;38(4):470-481 5)Royal College of Radiologist,Faculty of Clinical Radiology: Ultrasound training, Recommendationes for medical and surgical specialists,2005 6)American College of Emergency Phisicians: Emergency Ultasound Imaging Criteria Compendium. Ann. Emerg .Med. 2006;48:487-510 7)Cianci U.,Scuderi M.,Storti E.,Neri L. FAST e il modello integrato di gestione ABCDE del trauma Cap.6:46-64 In Ecografia Clinica nelle Urgenze-Emergenze Ed. Minerva Medica
Eugenio L.Faiola*, Pietro Gammardella, Sergio Corelli, Annunziata Martellucci, Andrea Stagnitti, Fabrizio Stefanelli, Francesca Vicidomini
Scuola di Specializzazione di Chirurgia Generale V Università di Roma “Sapienza” — Polo Pontino – Ospedale “A.Fiorini” Terracina UOC di Chirurgia Universitaria Direttore Prof. Franco Stagnitti